Ci chiedete spesso quali siano i migliori ristoranti di pesce del Salento. Ecco dunque una carrellata di 10 posti incredibili e imperdibili per mangiare pesce fresco in provincia di Lecce.
BISTROT CHEF GIANLUCA (Via Curie 1, Taviano)
Il bistrot si trova a Taviano, un paesino caratteristico e affascinante. Ma sono i piatti dello chef Gianluca Parata a far scattare il colpo di fulmine. Non dovrete far altro che scegliere uno dei due percorsi culinari e andare a degustarli, al resto ci penserà lo chef.
Quello da 30 € (bevande escluse) inizia con una sfilza di antipasti crudi, cotti e fritti, procede con un primo (di solito paccheri alla ricciola, ma nel nostro caso i memorabili tubetti al sugo di granchi gallipolini), prosegue col secondo e si conclude nel più dolce dei modi. Il menù da 50 €, più gourmet e ricercato, va prenotato con almeno un giorno d’anticipo e comprende 6 portate a sorpresa. Da questo percorso gastronomico emerge la creatività e la personalità eclettica dello chef, pertanto ve lo straconsigliamo.
Gianluca è in grado di soddisfare anche tanti coperti mantenendo alta la qualità delle sue preparazioni. Ne abbiamo avuto prova di recente, in occasione di una cena privata a Maglie, in cui è riuscito (da solo!) a cucinare in maniera impeccabile per ben 130 persone. Perciò tenetelo presente anche per feste e cerimonie.
Il menù è incentrato su specialità marinare e materie prime locali e varia in base alla disponibilità e al guizzo dello chef.
Di tanto in tanto il ristorante organizza delle serate a tema -da tenere d’occhio- come quella sulla cacciagione, sul tartufo o sulle ostriche.
LU SPILU OSTARIA TRATTORIA (via Fratelli Bandiera, 7 Andrano)
Questo ristorantino situato in una viuzza nascosta di Andrano è un posto “sinciru”, come diciamo nel nostro dialetto. La cucina è prevalentemente a base di pesce, con qualche incursione nei piatti della tradizione contadina (su tutti la marenna, con verdure e pane cotto, e le inenarrabili crocchette di patate fatte dalla titolare con la ricetta di sua nonna).
Il bianco delle pareti e l’azzurro dei tavolini catapultano immediatamente in Grecia. Qui tempo e tradizione li si ritrova nell’arredamento, nelle pietanze e nel fare di chi ci lavora. Quando avrete raggiunto questo posto, scordatevi la forma e godetevi la sostanza.
Per saperne di più sui piatti, atmosfera e prezzi, potete leggere questo articolo che abbiamo dedicato loro qualche tempo fa, ma sempre molto attuale.
RISTORANTE IL VECCHIO MOLO (Piazza del popolo,4 San Foca)
Se volete mangiare del pesce strepitoso, con preparazioni italiane rivisitate in chiave giapponese, al Vecchio Molo sarete accontentati.
Alla regia lo chef Davide Rollo, scuola Gualtiero Marchesi, sperimenta, studia, e crea piatti che rimangono impressi nella memoria, come quel commovente risotto camouflage al pesce bianco affumicato nel piatto con polvere di alghe e katsuobushi e quei tagliolini all’assoluto di gamberi, dal sapore dolce ma deciso.
E’ nella selezione di crudi che il ristorante dà il meglio di sé, dimostrando l’altissima qualità del pescato, come il trionfo di scampi, gamberi e ostriche o le tartare e sashimi di tonno, salmone, ombrina e rana pescatrice i cui pesci fanno a gara su chi sia il più fresco. Nei crudi la contaminazione giappo la troviamo nelle salsine d’accompagnamento. Ce ne sono di ogni tipologia, la salsa di soia, la guacamole, la salsa al mango, al wasabi, la maionese piccante e quella all’aglio. Nonostante siano tutte veramente invitanti, noi vi consigliamo di metterne una puntina per non coprire il sapore e la delicatezza del pesce.
Abbiamo accompagnato il tutto ad un ottimo bianco Salende delle Tenute Rubino, una giovane e moderna azienda vitivinicola brindisina che valorizza le varietà autoctone.
Tutto il menù ha numerosi piatti tutti molto invitanti, e la sensazione che si ha una volta andati via è una sorta di senso di colpa per non aver ordinato anche altro. Sarà questo un motivo in più per tornarci? Prezzo medio-alto (in media 50 euro a testa vino incluso).
TAVERNA DEL PORTO (Lungomare Cristoforo Colombo, 121 Tricase Porto)
Della Taverna del Porto vi avevamo già parlato qui. Ogni giorno, sul banco del pesce, trovate il pescato “della notte” (come ci tiene a specificare il titolare Alessandro Coppola). Questo è di sicuro il posto che, più di altri, conquista grazie alla sua cucina di pesce raffinata.
Si parte da una serie di ricette di base tradizionali italiane e salentine, ma l’esecuzione prende uno slancio originale e moderno. Qualsiasi siano i piatti che ordinerete sarà comunque un’esperienza (non esiste un piatto che ancora oggi non ricordiamo con estremo piacere!). Carta dei vini SUPER.
Come avrete capito, la Taverna del Porto è un’istituzione per gli amanti del pesce e, non a caso, una delle mete più ambite da chi viene in vacanza nel Salento. Perciò vi consigliamo di prenotate con diversi giorni di anticipo, poiché è sempre full.
LEMI’- COZZE & GIN (via Tempio, Tricase)
Rimaniamo a Tricase, ma stavolta ci spostiamo nel centro storico, dove troviamo Lemì- cozze & gin. In cucina lo chef salentino Ippazio Turco porta la freschezza del pesce nei piatti, con la genialità delle sue ricette insolite e mai scontate.
Ippazio è il primo e forse ancora unico ad aver portato il pesce frollato nel Salento. Nel locale potrete ammirare una grande cella con pesci di grandi dimensioni in fase di maturazione, per un risultato -in termini di morbidezza e sapore- unico. Una novità, quella della frollatura, che vale veramente la pena provare. Noi abbiamo provato il merluzzo dry aged e siamo stati travolti da un sapore inaspettatamente avvolgente.
Al posto del menù suddiviso per antipasti, primi e secondi, una lavagnetta espone l’elenco dei piatti del giorno per scegliere liberamente come iniziare e con quale piatto finire. Noi siamo tornati in più occasioni e abbiamo avuto modo di provare quasi tutto: tagliatelle di calamaro e puntarelle; alici marinate sopra un letto di patate schiacciate; millefoglie di lutrini e sarago come un clubsanwich; crocchettone di lanzardo; salsiccia di tonno rosso e bianco su gazpacho di pomodor; fave, verdure e seppioline fritte; croccante di seppia; totanetti su letto di patate; bistecca di melanzana arrosto con maionese di peperoni (talmente buona che non si può spiegare). Le salsine presenti nel piatto non hanno soltanto una funzione decorativa, ma sono parte fondamentale della ricetta. I piatti son tornati in cucina come nuovi, a testimonianza che abbiamo amato tutto.
La location è volutamente spartana, in un contesto suggestivo come il centro storico di Tricase. Il servizio è super easy come piace a noi, il conto sui 30€ vini esclusi. Un posto che vale molto di più di quanto si spende.
N.B. Il nome del bistrot non è casuale: oltre al pesce, dietro al bancone del bar troverete una attenta selezione di gin tra cui alcuni, distillati dallo stesso titolare, con ginepro ed altre botaniche raccolte nel litorale adriatico, che gli conferiscono un leggero aroma salino.
LA PIAZZA (via Principe Umberto, 13 Poggiardo)
Quelli de La Piazza sono piatti semplici e ben fatti. La carta prevede diverse pietanze di carne, ma il piatto forte è il pesce. In cucina Stefano Nuzzo, chef salentino di Marittima, porta in tavola i sapori del mare. In sala la moglie Klejda Dilo con la sua energia ed entusiasmo mette a proprio agio e fa sentire a casa. E tu cliente capisci subito che non vorresti essere altrove se non in questo posto.
Gli antipasti la dicono lunga su un ristorante, e visto che qui sono incredibili li ordiniamo ogni volta. Sei assaggi tra ortaggi e il pescato dei due mari e comprendono: fiori di zucca ripieni di ricotta e fritti, giardiniera croccante della casa, polpette di alici, parmigiana di pesce azzurro, pitta di patate, tortino leggermente piccante di verza e salsiccia su salsa di caprino. Di quest’ultimo noi chiediamo sempre il bis perché ci fa impazzire!
Anche il plateau di crudi, adagiato sul piatto come un’opera d’arte contemporanea, è di una qualità innegabile.
Tra i primi optiamo per tubetti al sugo di pesci di scoglio, dal sapore più deciso, e i tagliolini con fiori di zucca e tartare di scampi, dal gusto più delicato. Entrambi i piatti si sono rivelati eccelsi. Per non farci mancare nulla ordiniamo anche una frittura di pescato e totanetti (difficilmente si trovano delle fritture così fragranti e leggere) e la ricciola leggermente scottata, dalla consistenza scioglievole. Due piatti davvero eccezionali.
Che La Piazza sia un ottimo ristorante lo si vede anche dai dettagli: pane davvero eccellente, e una scelta azzeccatissima dei vini. Infatti Klejda, che oltre ad essere la titolare insieme al marito è anche sommelier, propone un interessante ventaglio di vini biodinamici e naturali, che come sapete noi prediligiamo rispetto a quelli convenzionali. Vi consigliamo di provare il Sette Lune de L’Archetipo (verdèca) o l’Amphora Viva di Cantina Giara, un bianco macerato (blend di verdeca, greco, malvasia e moscato).
Lasciatevi uno spazio per il dolce, che merita assolutamente. In particolare stiamo parlando del loro fazzoletto di pasta di mandorle ripieno di ricotta e arancia candita. Se, come noi, non siete amanti dei canditi, dategli comunque una possibilità come abbiamo fatto noi e vedrete che in questo dolce li apprezzerete. Per concludere in bellezza vengono offerti degli amari fatti da Klejda: chiedete quello al finocchietto perché è speciale!
Il ristorante è all’interno di uno storico e signorile palazzo nella piazza principale di Poggiardo, e in estate è possibile cenare nella sua incantevole corte. Il personale è gentilissimo. La spesa media si aggira intorno ai 40 € a testa e si esce sazi ed entusiasti!
OSTERIA PANARINO (Piazza Risorgimento 7, Porto Cesareo)
Scrivemmo di loro in questo articolo già a pochi mesi dall’apertura.
Pasquale e Clara sono due giovani fratelli che puntano su materie prime eccellenti e ricette ricercate e gustose. La cucina, a base di pesce, è pensata e studiata nei minimi dettagli. Parte da ricette semplici ma ha quel tocco in più per cui si distingue da tutte quelle che abbiamo provate finora. Niente di particolarmente estroso, è tutto molto calibrato e azzeccato. Il menù rispetta la stagionalità dei prodotti e la maggior parte delle materie provengono da presidi Slow Food. Buona anche la selezione dei vini, molti dei quali naturali.
Tra i piatti provati da loro ricordiamo con particolare entusiasmo la pizza fritta al nero di seppia con burrata, erbette di campo e gamberi scottati, veramente spettacolare!
Il locale si trova in una della piazzette principali del paese, e i pochi tavoli all’esterno sono estremamente carini, decorati con elementi della cultura popolare e contadina salentina.
Pur essendo in una zona altamente turistica, questi due giovani proprietari prestano molta attenzione al food cost, proponendo prezzi assolutamente onesti.
ANIME SANTE ITTITURSIMO (Lungomare Cristoforo Colombo 24, Tricase)
Più che anime sante, diavoli tentatori. Una volta provato questo posto infatti, non riuscirete più a farne a meno. Si tratta di un ristorantino di pesce semplice ma attento. Si trova a Tricase Porto ed è a conduzione familiare.
Attraverso la cucina a vista è un piacere osservare la brigata all’opera. Il pesce disponibile è rigorosamente quello pescato da loro (prima che ristoratori, sono una famiglia di pescatori).
Il loro pescato viene valorizzato al massimo da cotture semplici, che rendono la cena da Anime Sante, una celebrazione del pesce e dei suoi veri sapori.
L’ambiente è intimo e raccolto, l’arredo “vecchio stampo”, nell’accezione positiva del termine. Servizio celere e prezzi decisamente onesti.
NONNA ROSA (Piazza del Popolo 14, Muro Leccese)
In questo articolo lo avevamo definito uno dei migliori ristoranti di pesce del Salento. Siamo sempre di quell’idea? Assolutamente sì.
Si trova nell’entroterra, precisamente nel borgo di Muro Leccese. Il proprietario Daniele garantisce qualità attraverso pochi piatti fissi e un paio di fuori menu in base al pescato del giorno. Pescato che lui stesso seleziona ogni mattina al rientro del suo peschereccio a Gallipoli.
In cucina da sempre c’è Gino, che non sbaglia un colpo. Gli antipasti sono imperdibili, le linguine ai ricci sublimi e gli gnocchi fatti in casa con cozze, gamberetti e pomodorini sono “da raccontare”.
L’ambiente interno è elegante e accogliente, bella la corte interna, ma il dehor all’esterno ha qualcosa in più: si affaccia sulla meravigliosa cornice della piazza principale di Muro Leccese.
Il servizio è impeccabile. L’addetto alla sala, Andrea, vi accoglie e segue per tutta la serata con grande disponibilità. Prezzi medi e senza sorprese.
LA LOCANDA DEI CAMINI (Via Vittorio Emanuele 36, Botrugno)
Il loro Antipasto della Locanda è un must e ricorda un menù degustazione. Si tratta di vero e proprio percorso culinario a base di pesce crudo e cotto. Non arriva tutto in una volta, ma ognuno dei piatti che lo compone viene preparato al momento. Tra tutti ne ricordiamo 3 in particolare: la parmigiana di mare, la tempura di triglia su crema di fave e il tortino con crema di ortiche e gamberetti. Indimenticabili anche le loro patatine, tagliate e fritte al momento. Ottima la selezione di crudi, e la carta di vini (con oltre 130 etichette locali).
Il “problema” del loro antipasto è solo uno: una volta scelto, difficilmente riuscirete ad ordinare altro!
Il ristorante è anche una galleria d’arte e si trova all’interno di una elegante dimora dell’800. Prezzi medi e in linea con la proposta. Per saperne di più, ecco il nostro articolo su di loro.